martedì 21 settembre 2021

UN TERMINE DI MODA: SOSTENIBILITÀ

 Da un po’ di tempo questo termine infiora tutti i discorsi politici e non e ciò succederà ancora più di frequente dopo il G20-Agricoltura, di Firenze, dedicato appunto a questo tema.

Ricordando che Borghi d’Europa aveva dedicato, all’interno di ESOF- Euroscience Open Forum, manifestazione di grande prestigio svoltasi a Trieste il Settembre dello scorso anno, un convegno ed anche una pubblicazione sull’argomento, abbiamo pensato di chiedere un approfondimento su questo concetto al responsabile appunto di questa pubblicazione monografica dal titolo significativo di “Eurosostenibilità”, dott. Gianluigi Pagano.

“Il termine è effettivamente usato in maniera assai approssimativa, ci ha risposto. Il significato esatto sarebbe: ”che può essere mantenuto, sopportato” (De Mauro – Grande Dizionario Italiano dell’Uso) e si riferisce a condizioni di sfruttamento della Natura che non ne turbino gli equilibri.

La Natura è infatti come un vecchia madre suscettibile, che è disposta a dare qualsiasi cosa ai suoi figli, purché gliela chiedano nei modi dovuti e rispettandone gli equilibri.

Fin qui è tutto chiaro, ma come potrà l’uomo sfruttare i doni della Natura, se non impoverendola?

E’ questo appunto il difficile problema che ci si pone: difficile appunto, ma non di impossibile risoluzione.

Tuttavia non c’è un’unica maniera di approccio, ma tutte le attività umane, da quella dell’industriale a quella della massaia, dovranno porsi il problema di trovare la maniera di essere meno possibile di peso per gli equilibri naturali.

Partendo da questo concetto, nella pubblicazione che abbiamo editato abbiamo esposto come alcuni imprenditori virtuosi abbiano realizzato questo difficile miracolo nel proprio comparto.

E ci siamo occupati non solo di imprese di produzione, ma anche di aziende agricole e perfino di attività finanziarie, come quella di Laura Panizutti , poiché  anche in questo campo è necessario passare da un’attività di pura ricerca dell’utile ad una che, pur mirando ad un legittimo guadagno, miri ad investimenti socialmente utili.

Speriamo in questo modo di aver dato un esempio di come in tutti i campi sia possibile rispettare gli equilibri sociali e naturali, passando su questa terra in punta di piedi, cercando di non disturbare la nostra amata ma inflessibile Madre Natura”.

                                                            Gianluigi Pagano


mercoledì 8 settembre 2021

Pasticceria Loison: dove l’innovazione incontra la tradizione

   




A Costabissara, in provincia di Vicenza esiste un luogo, o meglio un’azienda, che riesce a conciliare due concetti apparentemente opposti: l’innovazione e la tradizione. Infatti il titolare, sig. Dario Loison ha radici culturali e professionali certamente ben affondate nella tradizione, rappresentando la terza generazione della sua famiglia di vocazione pasticcera; tuttavia il suo carattere estroverso e creativo lo ha portato a ricercare un cambiamento continuo, pur rispettando sempre i canoni fondamentali della tradizione.

Alla sua opera si affianca poi quella della moglie, signora Sonia, che, con quel gusto che solo le donne sanno offrire, si occupa soprattutto del design, come una creatrice d’alta moda che inventa l’abbigliamento adatto per ogni…dolce mannequin!

E’ così che, di anno in anno nascono sempre nuove meraviglie; ad esempio nel 2021 Dario, affiancato dal figlio Edoardo, ha presentato al Cibus "Panettone Pistacchio Matcha", con Pistacchio di Bronte Dop (Presidio Slow Food) e Tè verde Matcha di Uji (Kyoto), assieme ai prodotti già noti come quelli all’Amarena o Agrumato, o il  Panettone NeroSale in cui la pasta, di colore giallo, è arricchita di gocce di cioccolato fondente e crema caramello con burro salato e con Vaniglia Mananara del Madagascar (Presidio Slow Food), presentati negli scorsi anni, per non parlare della linea di Panettoni “frutta e fiori”, in cui la fantasia del pasticcere si è sbizzarrita con ingredienti naturali inaspettati: dal marron glacé, alla camomilla, all’amarena, al fico, alla liquirizia e zafferano… fino alla rosa.

Ma forse la novità più inattesa, presentata al Cibus è stata la Torta Tosa: due versioni della nuova torta al caramello salato, ispirato a Mirandolina, la briosa protagonista de La Locandiera di Carlo Goldoni, realizzata in due versioni che hanno in comune una tradizionale pasta frolla al cacao, completata da un’innovativa crema frangipane al caramello salato, unitain un caso con le nocciole Piemonte Igp, nell’altro con il cioccolato monorigine Venezuela.

Ecco dunque come delle preparazioni sostanzialmente tradizionali possano arricchirsi di gusti e di profumi, grazie ad una fantasia sfrenata, imbrigliata però da una maestria professionale unica.

Del resto, per dimostrare l’attaccamento di Dario alla tradizione, parla eloquentemente lo splendido Loison Museum, il Museo del Gusto dell’arte della panificazione e ella pasticceria artigianale, dove sono conservati e posti in bella mostra sia gli attrezzi propri dell’Arte Bianca e della Pasticceria, sia libri e manifesti storici, ma soprattutto una curiosa serie di monetine forate: i cosiddetti “bread token” i gettoni del pane, risalenti alla Seconda Rivoluzione Industriale (fine XIX sec.) che venivano prodotti per lo più da Enti di assistenza e garantivano ai bisognosi una razione di pane.

Grazie a questo indovinato cocktail di creatività e di rispetto della tradizione e ad un’azzeccata comunicazione, la produzione Loison ha trovato estimatori, non solo in tutta Italia, ma anche in molti Paesi esteri, in cui addirittura sono stati nominati degli Ambasciatori Loison, che hanno il compito di far conoscere in tutto il mondo la squisita arte dolciaria italiana.