giovedì 25 novembre 2021

La lingua di maiale in Veneto e in Friuli : il racconto di Emanuele Spader– Le tradizioni cucinarie a Milano : Mauro Brun della Macelleria L'Annunciata

 Abbiamo avuto già modo di dire la lingua di maiale appartiene alle frattaglie, quindi è più economica della carne della prima categoria. Tuttavia, per le sue proprietà utili, non è inferiore alla carne, ma in qualche modo lo supera addirittura. Pertanto, il contenuto calorico della lingua di maiale è molto più basso del filetto di maiale, del collo o di altra parte, e la composizione non è meno ricca. Il linguaggio contiene aminoacidi, vitamine, oligoelementi in quantità significative. Il prodotto è considerato dietetico. Le proprietà benefiche e il gusto piacevole della lingua di maiale a un costo relativamente basso lo hanno reso uno dei cibi popolari, e molte casalinghe conoscono diversi modi per cucinare la lingua di maiale per renderla gustosa, saporita e mantenere i suoi benefici.


Emanuele Spader (Salumificio Sopader,Mosnigo di Moriago della Battaglia) propone nel suo personalissimo catalogo la lingua salmistrata cotta a bauletto.

Nel vicino Friuli esiste poi la tradizione del linguale.

Annota Loris Pantarotto : “Il linguale è un prodotto tipico friulano, che costituisce una variante del musetto: al suo impasto, infatti, si aggiunge la lingua intera del maiale, speziata e insaporita. Dopo una lenta bollitura si presenta con una consistenza morbida e gelatinosa, un profumo delicato e speziato e, al palato, l’inconfondibile carattere nostrano del musetto.


L’impasto è un macinato medio, preparato con carne magra della testa, la cotenna e il grasso guanciale.Lo condiamo con sale, pepe, vino, aglio, cannella, chiodi di garofano e coriandolo. Lo insacchiamo con budello naturale.

“A Milano la lingua si è sempre fatta a spezzatino: cotta per un’oretta, poi tagliata a dadini e lasciata cuocere in casseruola con patate e piselli, e, quando c’erano, anche i funghi” questa la ricetta che Mauro Brun consiglia ai suoi clienti. Ma è vero anche che quando parliamo di lingua alla milanese, parliamo di una sorta di cotoletta rivisitata. Per prepararla basta salare bene la lingua dopo averla spellata, lasciarla riposare un’oretta avvolta nella carta da forno perchè assorba il sale, tagliarla a fette, poi passarla nella farina, nell’uovo e nel pangrattato. Una volta impanata va fritta in un filo d’olio di semi di arachide ben caldo.

L’Annunciata Macelleria è un piccolo negozio di macelleria aperto nel 1996 nel cuore di Milano, tra il Quadrilatero della Moda e Brera.

“Il nostro impegno nella ricerca delle migliori carni – osserva Mauro Brun-, si è sempre più perfezionato nel tempo e, ad oggi, vantiamo una selezione di carni provenienti da piccoli allevamenti curati,

che prestano una particolare attenzione al benessere e all’alimentazione degli animali:

• Fassona e sanato piemontesi che mangiano esclusivamente fieno e cereali

• Black Angus allevato ad erba

• Pollame ruspante da allevamenti piemontesi

La qualità delle nostre carni viene ulteriormente valorizzata da un’adeguata frollatura, maturata dall’esperienza e dalla passione di tanti anni di professione. “


giovedì 18 novembre 2021

La Finanza sostenibile nel quadro della politica europea

 




 

La 





Avendo spesso sentito parlare di “Economia Sostenibile”, e di “Finanza Sostenibile” senza averne un’adeguata spiegazione, per averne dei chiarimenti ci siamo rivolti ad un’esperta: la Consulente Finanziaria Laura Panizutti di Santa Lucia Di Piave, (TV),

La Finanza Sostenibile - ci ha spiegato - consiste in un’attività di finanziamento che si svolge nel rispetto dell’equilibrio ecologico per la salvaguardia del pianeta, di cui la Commissione Europea si è da tempo interessata.

Infatti fin dal 2018 essa ha stilato un Piano d’Azione per la Finanza Sostenibile (Sustainable Finance Agenda) in cui si stabiliva come orientare gli investimenti privati verso una crescita sostenibile e inclusiva; era infatti necessario studiare come orientare i flussi finanziari verso la gestione dei rischi finanziari derivanti dai cambiamenti climatici e dai loro conseguenti i impatti sociali, promuovendo una finanza più trasparente e rivolta agli investimenti a lungo termine, nel quadro del Green Deal Europeo”.

A tal fine si stabiliva un sistema di azioni principali, che partivano dall’introduzione di una classificazione per le attività economiche sostenibili (ossia un sistema di definizione e classificazione condivisa di prodotti e servizi sostenibili), promuovendo inoltre l’introduzione di Obbligazioni Verdi (Green Bond).

A tal fine erano anche state pubblicate delle linee guida per le imprese, tese a favorire la pubblicazione di informazioni obiettive, relative agli impatti che le loro attività hanno sul clima e che i cambiamenti climatici hanno sulle loro attività.

Tale documento auspicava anche un miglioramento della trasparenza delle metodologie di benchmark (Test per valutare tali valori di sostenibilità) ed inoltre introduceva nuovi obblighi di trasparenza e pubblicazione di informazioni per gli investitori da parte degli intermediari finanziari e dei consulenti finanziari ed auspicava la creazione di una piattaforma internazionale sulla finanza sostenibile.

Ora questa impostazione è veramente innovativa ed in parte rivoluzionaria: non si può negare che buona parte dei danni provocati al nostro equilibrio ecologico derivino da un uso piuttosto disinvolto, per non dire incosciente, delle scelte finanziarie negli anni passati e perciò tale nuova scelta è opportuna, ma non basta se non è unita ad una scelta etica. Infatti Finanza Sostenibile e Finanza Etica non sono assolutamente sinonimiche, come spesso vengono presentate, ma mentre la seconda esige obbligatoriamente la prima, non è detto che la prima comprenda anche la seconda. Nei prossimi articoli cercheremo di spiegare le differenze sostanziali tra finanza Sostenibile e Finanza Etica, sempre avvalendoci dell’esperienza della nostra esperta.


Gianluigi Pagano

La Finanza sostenibile nel quadro della politica europea

 



 

La 





Avendo spesso sentito parlare di “Economia Sostenibile”, e di “Finanza Sostenibile” senza averne un’adeguata spiegazione, per averne dei chiarimenti ci siamo rivolti ad un’esperta: la Consulente Finanziaria Laura Panizutti di Santa Lucia Di Piave, (TV),

La Finanza Sostenibile - ci ha spiegato - consiste in un’attività di finanziamento che si svolge nel rispetto dell’equilibrio ecologico per la salvaguardia del pianeta, di cui la Commissione Europea si è da tempo interessata.

Infatti fin dal 2018 essa ha stilato un Piano d’Azione per la Finanza Sostenibile (Sustainable Finance Agenda) in cui si stabiliva come orientare gli investimenti privati verso una crescita sostenibile e inclusiva; era infatti necessario studiare come orientare i flussi finanziari verso la gestione dei rischi finanziari derivanti dai cambiamenti climatici e dai loro conseguenti i impatti sociali, promuovendo una finanza più trasparente e rivolta agli investimenti a lungo termine, nel quadro del Green Deal Europeo”.

A tal fine si stabiliva un sistema di azioni principali, che partivano dall’introduzione di una classificazione per le attività economiche sostenibili (ossia un sistema di definizione e classificazione condivisa di prodotti e servizi sostenibili), promuovendo inoltre l’introduzione di Obbligazioni Verdi (Green Bond).

A tal fine erano anche state pubblicate delle linee guida per le imprese, tese a favorire la pubblicazione di informazioni obiettive, relative agli impatti che le loro attività hanno sul clima e che i cambiamenti climatici hanno sulle loro attività.

Tale documento auspicava anche un miglioramento della trasparenza delle metodologie di benchmark (Test per valutare tali valori di sostenibilità) ed inoltre introduceva nuovi obblighi di trasparenza e pubblicazione di informazioni per gli investitori da parte degli intermediari finanziari e dei consulenti finanziari ed auspicava la creazione di una piattaforma internazionale sulla finanza sostenibile.

Ora questa impostazione è veramente innovativa ed in parte rivoluzionaria: non si può negare che buona parte dei danni provocati al nostro equilibrio ecologico derivino da un uso piuttosto disinvolto, per non dire incosciente, delle scelte finanziarie negli anni passati e perciò tale nuova scelta è opportuna, ma non basta se non è unita ad una scelta etica. Infatti Finanza Sostenibile e Finanza Etica non sono assolutamente sinonimiche, come spesso vengono presentate, ma mentre la seconda esige obbligatoriamente la prima, non è detto che la prima comprenda anche la seconda. Nei prossimi articoli cercheremo di spiegare le differenze sostanziali tra finanza Sostenibile e Finanza Etica, sempre avvalendoci dell’esperienza della nostra esperta.


Gianluigi Pagano


venerdì 12 novembre 2021

MILANO VETRINA DEL GUSTO: GOLOSARIA 2021

 





“Il Gusto della Colleganza” è stato il tema della kermesse targata Marco Gatti e Paolo Massobrio

 

Milano, 11 Novembre 2021- “Il Gusto della Colleganza” è stato il tema scelto da Marco Gatti e Paolo Massobrio per caratterizzare la famosa kermesse Golosaria, ritornata dopo due anni di assenza forzata per la pandemia nella classica location del Mico Milano Convention, dal 6 all’8 Novembre c.m. .

Perché colleganza?Per dare un chiaro e forte segnale che la filiera agroalimentare nazionale è ripartita, promuovendo eccellenze tipiche e territori, spesso con nuove alleanze e sinergie tra i produttori.

La cultura del cibo e quella del vino sono state assolute protagoniste della rassegna meneghina e ben collegate tra loro, grazie alla suddivisione degli spazi espositivi in tre grossi nuclei, tra cui l’Agorà, teatro di diversi eventi e premiazioni, la parte Food (la parte decisamente più ampia della manifestazione!), quella Wine, dedicata alle cantine selezionate meticolosamente da Gatti e Massobrio, con i produttori presenti ed infine l’Enoteca di Golosaria, con oltre 200 etichette scelte in vent’anni di Top Hundred (premio dei 100 miglio vini italiani).

Borghi d’Europa, da sempre convinta nell’importanza del fare rete per valorizzare le eccellenze del Belpaese, ha partecipato a Golosaria, facendo delle visite gustose mirate.

 

Un esempio di lavoro di squadra è sicuramente rappresentato dal paniere di prodotti tipici (salumi piacentini, vini, miele, formaggi, farine biologiche e patate) proposto dalla Cooperativa di Comunità Valnure di Ponte dell’Olio (Pc), nato nel 2017 appositamente per promuovere il territorio locale.

Per la parte Food Borghi d’Europa ha apprezzato molto i Panettoni della Pasticceria Mastai di Chiavenna (So), la qualità dei tartufi in vetro di Grazioli Tartufi di Milano, i grandi prodotti di carne di maiale affumicati del Ristorante Beestrò Smokehouse di San Mauro Mare in Romagna, la succulenta Sopressata di Gioi (Presidio Slow Food) del Piccolo Salumificio Artigianale Gioi del Parco Nazionale del Cilento e le straordinarie mozzarelle di bufala del Caseificio Bartolotti di Capaccio Paestum nel Salernitano.

Per la parte Wine sono degni di menzione il Gironia Biferno Rosso Doc Riserva (80% Montepulciano e 20% Aglianico) e la Malvasia Terre degli Osci Igt di Borgo di Colloredo di Campomarino (Cb) in Molise, l’Albana di Romagna Secco Docg di Tozzi nel  Ravennate, marchio che include anche la Tenuta Vinca nel versante nord dell’Etna, con gli ottimi Etna Rosso (Nerello Mascalese in purezza) ed Etna Bianco (uva Carricante al 95%, più un 5% di altre varietà locali) e due sorprendenti Rossese di Dolceacqua Doc, caldi e avvolgenti, dell’Azienda Agricola Mauro Zino di Dolceacqua (Im).

E ancora il Riesling Renano “Il Pellengo” e l’elegante Spumante Pas Dosè Metodo Classico “Eli” (Chardonnay, Pinot nero e il raro Bian Ver) dell’Azienda l’Autin, nell’area del Pinerolese Doc di Barge (Cn), il rarissimo autocotono Caricagiola Sardo (il nome significa che porta molti grappoli) di Francesco Lepori a nord della Gallura, ed infine le bollicine di qualità, solo Metodo Classico e a base Uva Durello di Fongaro di Roncà, nel Veronese.

Tutti prodotti eccellenti quelli testati da Borghi d’Europa a Golosaria 2021, manifestazione che si conferma di prim’ordine per la filiera agroalimentare nazionale!

mercoledì 10 novembre 2021

Robert pizza, nei percorsi de Le Vie Europee della Pizza ( a Segusino) – La Amatriciana, con il Guanciale del Salumificio Spader

 


 Il secondo appuntamento di Borghi d'Europa da Robert pizza a Segusino, per il

Percorso Internazionale le Vie della Pizza, ha previlegiato una proposta 'altra'.

La fantasia di Robert ha sfornato questa volta, la Pizza Amatriciana : guanciale del Salumificio Spader, pomodoro,mozzarella, cipolla, pomodorini in cottura, grana in cottura,olio piccante.


Il Guanciale all'Amatriciana del Salumificio Spader nasce sottoponendo il guanciale di suino rigorosamente nazionale, dopo una attenta rifilatura per dare a questo la tipica forma a goccia, ad un trattamento di salagione con una miscela di ingredienti e spezie selezionati.

Così dopo un periodo di riposo, il guanciale viene sottoposto ad asciugatura, ad un trattamento di affumicatura naturale e successivamente, a stagionatura, la quale dura non meno di 45 giorni, per far siche le spezie e gli aromi possano penetrare in modo uniforme nel prodotto e per far perdere

allo stesso l'umidità in eccesso. Per questo il Salumificio garantisce un calo finale del prodotto pai ad almeno il 30%.

Il risultato finale è un ingrediente perfetto.



La Pizza Amatriciana di Robert, è stata accompagnata dai vini siciliani di Donna Fugata.

Lo chardonnay La Fuga 2020, colore giallo paglierino brillante, offre un bouquet fragrante con note di frutta tropicale (ananas) e scorze di agrumi (cedro) insieme a delicati sentori di fiori bianchi. In bocca è sapido e fresco grazie ad una piacevole vena acida.


Donnafugata non sarebbe l’azienda che è oggi se Gabriella le avesse dato un altro nome.

  • Il nome Donnafugata fa riferimento al romanzo di Tomasi di Lampedusa il Gattopardo. Un nome che significa “donna in fuga” e si riferisce alla storia di una regina che trovò rifugio in quella parte della Sicilia dove oggi si trovano i vigneti aziendali. Una vicenda che ha ispirato il logo aziendale: l’immagine della testa di donna con i capelli al vento che campeggia su ogni bottiglia.

  • Un volto che è anche quello di Gabriella Rallo, la “donnafugata” che abbandona il suo lavoro di insegnante per occuparsi a tempo pieno dei vigneti di Contessa Entellina. Una delle prime donne in Sicilia a produrre vino in un settore tipicamente dominato da uomini: una pioniera della viticoltura di qualità al femminile.

martedì 9 novembre 2021

Robert pizza, nei percorsi de Le Vie Europee della Pizza ( a Segusino) – La 'Trevisana', con la Porchetta Trevigiana del Salumificio Spader

 



Robert ha scoperto la passione per il mondo della pizza da giovanissimo, quando, pur frequentando

la scuola, alternava il proprio impegno con la presenza in una pizzeria del territorio.


Così un anno fa, in centro a Segusino,Robert inaugurava la propria attività, spinto dall'orgoglio

di poter intraprendere una strada segnata dall'autonomia imprenditoriale.


Sempre sostenuto dai giovani genitori Mariana e Dan e dal fratello Cristian, Robert, forte delle proprie convinzioni ( Mettiamo il cuore nelle nostre pizze), ha saputo costruire un percorso di successo che lo ha portato a conoscere, presso il Salumificio Spader di Mosnigo, i giornalisti e i comunicatori

di Borghi d'Europa, impegnati a costruire il Percorso Internazionale I Mulini del Gusto e le Via della Pizza.


La visita ( rigorosamente in incognito) ci aveva detto che Robert cura la maturazione e la lievitazione dell'impasto, donando il tempo necessario per renderlo adatto alla digeribilità della pizza; l'uso di commenti e guarnizioni d'eccellenza (“ non si specula per qualche centesimo sulla qualità degli ingredienti”), una grande creatività e fantasia nelle proposte.


“Cerchiamo di offrire prodotti di qualità a partire dalle materie prime che selezioniamo con cura e lavoriamo con passione. Da anni siamo nel settore della ristorazione e siamo riusciti ad acquisire un bagaglio di esperienza che ogni giorno riversiamo in ciò che proponiamo ai nostri clienti.

Vieni a trovarci e potrai assaporare non solo le nostre pizze, ma tutto il lavoro che sta dietro alla preparazione di quello che è uno dei prodotti Italiani per eccellenza.”


Il primo appuntamento si è occupato delle pizze 'geolocalizzate'. Robert ha interpretato la Trevisana : pomodoro,mozzarella,radicchio di Treviso e porchetta alla Trevigiana del Salumificio Spader.


Come specialità trevigiana la porchetta nasce solo nel 1919, tenuta a battesimo da Ermete Beltrame nella sua birreria sotto il Palazzo dei Trecento a Treviso.

La porchetta trevigiana si presenta come una specie di prosciutto ottenuto da un maiale che abbia meno di un anno, può essere con ossa o disossata, ma sempre a forma cilindrica. Presenta internamente una colorazione bianchiccia, con delle parti in cui è evidente la speziatura, mentre esternamente si presenta dorata.

Un buon bicchiere di prosecco col fondo di Luigi Comarella di Valdobbiadene ha accompagnato

la degustazione.


È molto fragrante, saporita e gustosa e può essere arricchita di altri sapori e, soprattutto negli ultimi tempi, riprendendo la tradizione in auge nel Rinascimento, la cultura e la bravura di numerosi cuochi sa regalare risultati di grande interesse. A soddisfazione dei buongustai ricordiamo che la porchetta non è un alimento grasso, poiché nella fase di cottura i grassi vengono sciolti dal calore e raccolti in leccarde o in speciali vaschette. Una volta pronta, la porchetta va servita fredda e, nonostante sia (deve essere) priva di additivi e conservanti, rimane saporita e fragrante almeno per due settimane se mantenuta in luogo refrigerato.


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno deciso di inserire Robert nel Percorso

Internazionale Le Vie della Pizza, a conferma che il buon giornalismo sa dare spazio non soltanto

ai soliti noti, ma ai giovani talenti (autentici) della filiera.

domenica 31 ottobre 2021

La Via dei Norcini : il prosciutto cotto alla fiamma del Salumificio Spader alla Società Agricola Palù di Mosnigo

 


Continuano le iniziative di informazione di Borghi d'Europa, per far conoscere i Percorsi Internazionali.

Per la Via dei Norcini i giornalisti e i comunicatori della rete internazionale stanno collaborando

con il Salumificio Spader di Mosnigo di Moriago della Battaglia, per valorizzare e far conoscere

le eccellenze dei Territori coinvolti nel progetto L'Europa delle scienze e della cultura.


La tappa realizzata alla Società Agricola Palù di Mosnigo ha proposto il Prosciutto cotto alla fiamma del Salumificio Spader, prodotto aromatizzato con aromi ed erbe aromatiche, legato a mano e cotto arrosto, confezionato in sottovuoto.

“La sua peculiarità – ha osservato Renzo Lupatin, presidente di Borghi d'Europa-, risiede nel perfetto equilibrio tra sapore delicato del cotto e il profumo dolce e pulito delle spezie aromatiche e di grigliato. Il prosciutto cotto Fiamma è tenero e succoso, compatto e gradevole per tutti i palati.”

Il Prosciutto viene sottoposto ad una fase aggiuntiva, oltre a quelle di asciugamento e affumicatura con legno di faggio e ginepro, anche di bruciatura a fiamma della cotenna.

“Questo rende il prodotto estremamente nero e dona un caretteristico gusto e profumo di affumicato e di grigliato.”


Ha accompagnato la degustazione il vino col fondo di Luigi Comarella di Valdobbiadene.

Antonella Pianca, scrittrice fotografa e degustatrice AIS, ne ha messo in rilievo la bontà e la semplicità.

Luigi è una persona sincera, va dritto al segno, non gira attorno ai problemi.

Così quando osserviamo che anche nel settore del vino col fondo si fanno largo le furberie, evita di inoltrarsi nella polemica e commenta annuendo.

Un tempo i nostri contadini dedicavano al vino col fondo le uve migliori della vendemmia: oggi assistiamo a presunti vini a rifermentazione naturale che rivelano, inequivocabilmente, un passaggio...... Il vino col fondo di Luigi Comarella è semplicemente buono. 







mercoledì 20 ottobre 2021

EUROVINUM: REBORO, TERRITORIO E PASSIONE NELLA SPLENDIDA VALLE DEI LAGHI

 

 




Quarta edizione della rassegna promossa dall’Associazione dei Vignaioli Vino Santo Trentino

Milano, 19 ottobre 2021-La bellissima Valle dei Laghi è situata nella parte sud-occidentale del Trentino, tra Riva del Garda e Trento e si chiama così per la presenza di numerosi laghi (tra cui quello di Cavedine, quello di Toblino e quello di Santa Massenza) che rendono il panorama davvero magnifico.

Un aspetto importante di questa zona è sicuramente il clima, influenzato  dalla presenza costante di un vento chiamato “La Ora del Garda”, che percorre la valle a partire dal Lago di Garda e soffia dalla tarda mattinata sino a tutto il pomeriggio, che fa sì che gli inverni non sono mai troppo rigidi e le estati troppo torride: l’ideale per la produzione vitivinicola di qualità.

La Valle dei Laghi si distingue infatti per la presenza di sei ottime aziende agricole produttrici del celebre Vino Santo Trentino Doc da uva Nosiola, passito molto fine e pregiato grazie anche all’azione della Muffa Nobile Botrytis Cinerea.

Le sei aziende agricole (Pravis, Gino Pedrotti, Pisoni, Maxentia, Francesco Poli e Giovanni Poli) lavorano con passione e competenza in totale sinergia: sono infatti riunite dagli anni Settanta nell’Associazione dei Vignaioli del Vino Santo Trentino.

L’Associazione promuove da qualche anno l’Uva Rebo (incrocio realizzato nel 1948 tra le uve a bacca rossa Merlot e Teroldego), che usando la tecnica dell’appassimento diventa Reboro, un passito secco solitamente di colore rosso rubino con riflessi granati, con note di mora e mirtillo e una bella balsamicità e al palato molto rotondo ed equilibrato, che si posa bene con piatti importanti a base di carne rossa.

Borghi d’Europa ha partecipato con grande piacere alla quarta edizione di “Reboro,territorio e passione” (nome davvero indovinato) il 15 ottobre c.m. , rassegna volta a coinvolgere e mettere a confronto operatori e altri vignaioli che producono vini con la tecnica dell’appassimento: per questa quarta edizione il gemellaggio ha visto come ospite la Valpolicella, col grande Amarone.

Un momento molto importante per i vignaioli della Valle dei Laghi e anche molto concettuale: prima da Pisoni a Pergolese si è tenuto il convegno “TRENTINO E VENETO, TECNICHE E TERRITORI A CONFRONTO”, con accento sulle uve rosse, l’appassimento e il cambiamento climatico e poi da Francesco Poli a Santa Massenza l’ottima masterclass  “Dal Rebo al Reboro all’Amarone”, con 12 vini, sei dei produttori della Valle dei Laghi e sei della Valpolicella, guidata dalla preparatissima enologa e comunicatrice del vino Sissi Baratella.

Il Reboro, grazie all’esperienza maturata con produzione del Vino Santo, è molto rappresentativo della zona locale, dove naturalmente anche il vento Ora del Garda fa la sua parte: dopo un appassimento di circa 60 giorni e una lunga permanenza a contatto con le bucce, affina in legno per circa 3 anni più un ulteriore anno di riposo in bottiglia!

Borghi d’Europa apprezza molto il lavoro svolto in sinergia dalle sei cantine dell’Associazione del Vino Santo Trentino e continuerà a comunicarne le etichette e il terroir nei propri progetti d’informazione del circuito Eurovinum, dedicato ai paesaggi della vite e del vino.

Evviva!

mercoledì 13 ottobre 2021

MILANO VETRINA DEL GUSTO: ALTRI EVENTI DI LIVELLO DELLA WINE WEEK 2021

 





“Milano è la capitale e il futuro del mondo del vino”, queste le parole assolutamente significative di Federico Gordini, presidente e nume tutelare della Milano Wine week, per spiegare il successo ottenuto dalla manifestazione (giunta alla 4° edizione) che ha unito in totale sinergia il capoluogo meneghino dal 2 al 10 Ottobre c.m. .

Sinergia perché locali, produttori, operatori specializzati e wine lovers si sono riuniti per confrontarsi con nuove idee per promuovere la cultura del vino in maniera efficace.

L’Italia del Gusto ha presenziato ad alcune masterclass dove diversi terroir vocati sono stati valorizzati e raccontati superbamente.

Per l’Oltrepò Pavese, grazie al grande lavoro di promozione del Consorzio di Tutela, sono state organizzate due masterclass con otto vini ciascuna: due Spumanti Metodo Classico Docg, un Riesling Doc, due Pinot Nero Doc fermi, la Bonarda Doc, il Buttafuoco Doc ed infine Il dolce Sangue di Giuda Doc, tutte etichette di cantine che ben rappresentano la zona.

Scendendo nella magnifica Toscana, impossibile non citare due masterclass dedicate al Brunello di Montalcino Docg, condotte da Filippo Bartolotta, una sui versanti di produzione e una più incentrata sulle riserve 2015, vini di grande morbidezza e potenza.

Altra masterclass di rilievo quella sul Lugana Doc o Turbiana: 6 ottime etichette, sia giovani che riserve, utili a comprendere la diversità e la complessità dell’areale di produzione, che si trova vicino al Garda tra Lombardia e Veneto.

Per il food da segnalare invece il format “Segreti a tavola”, condotto dall’autrice ed esperta enogastronomica Francesca Romana Barberini (nominata Head of Food di Milano Wine Week), che ha trattato esaurientemente il tema dell’accompagnameno tra cibo e vino, ospitando diversi produttori e chef, al fine di rilanciare l’intera filiera agroalimentare, tanto minata dalla pandemia.

Una Milano capitale del vino e protagonista grazie alla molteplicità di eventi organizzati: auspichiamo che la prossima edizione della Wine Week nel 2022 sia ancora meglio!


martedì 5 ottobre 2021

La Via dei Norcini alla Società Agricola Palù di Mosnigo

 Il termine norcino indica colui che macella il maiale e si occupa di lavorarne le carni, ma può riferirsi anche al gestore della norcineria, ovvero la bottega dove si preparano e si vendono tutti i prodotti derivati dalla lavorazione delle carni di maiale.

In alcune zone è ancora viva la tradizione, autorizzata dalle autorità sanitarie, di chiamare il norcino perché macelli il maiale tra le mura domestiche. Il costume, presso le case e fattorie di contadini, di allevare comunque almeno un maiale, anche se questa attività zootecnica non faceva parte delle attività agricole della famiglia, molto diffusa in passato, fece sì che il norcino fosse un ambulante che veniva "ingaggiato" nel periodo in cui tradizionalmente si uccideva il maiale, cioè tra il giorno di sant'Andrea (30 novembre) e quello di sant'Antonio Abate (17 gennaio).


La scelta dei giornalisti e dei comunicatori di Borghi d'Europa di realizzare la tappa 2021 del Percorso Internazionale La via dei Norcini nel Quartier del Piave, a Mosnigo, presso la Società Agricola Palù di Elisa e Davide, viene a confermare una vocazione 'storica' delle Terre Venete.


L'incontro di Mosnigo darà spazio, come al solito, ad altri protagonisti del percorso.

Non mancherà il racconto e la degustazione del Prosciutto cotto di San Marino ; la storia della

Associazione Norcini Bergamaschi ; un salto nelle terre vicentine (la sopressa deco di Monte di Malo) e lo speck austriaco della Carinzia.


Un viaggio vivace e partecipato, che costituirà la base per scambi culturali intensi e proficui.

Così va bene!


martedì 21 settembre 2021

UN TERMINE DI MODA: SOSTENIBILITÀ

 Da un po’ di tempo questo termine infiora tutti i discorsi politici e non e ciò succederà ancora più di frequente dopo il G20-Agricoltura, di Firenze, dedicato appunto a questo tema.

Ricordando che Borghi d’Europa aveva dedicato, all’interno di ESOF- Euroscience Open Forum, manifestazione di grande prestigio svoltasi a Trieste il Settembre dello scorso anno, un convegno ed anche una pubblicazione sull’argomento, abbiamo pensato di chiedere un approfondimento su questo concetto al responsabile appunto di questa pubblicazione monografica dal titolo significativo di “Eurosostenibilità”, dott. Gianluigi Pagano.

“Il termine è effettivamente usato in maniera assai approssimativa, ci ha risposto. Il significato esatto sarebbe: ”che può essere mantenuto, sopportato” (De Mauro – Grande Dizionario Italiano dell’Uso) e si riferisce a condizioni di sfruttamento della Natura che non ne turbino gli equilibri.

La Natura è infatti come un vecchia madre suscettibile, che è disposta a dare qualsiasi cosa ai suoi figli, purché gliela chiedano nei modi dovuti e rispettandone gli equilibri.

Fin qui è tutto chiaro, ma come potrà l’uomo sfruttare i doni della Natura, se non impoverendola?

E’ questo appunto il difficile problema che ci si pone: difficile appunto, ma non di impossibile risoluzione.

Tuttavia non c’è un’unica maniera di approccio, ma tutte le attività umane, da quella dell’industriale a quella della massaia, dovranno porsi il problema di trovare la maniera di essere meno possibile di peso per gli equilibri naturali.

Partendo da questo concetto, nella pubblicazione che abbiamo editato abbiamo esposto come alcuni imprenditori virtuosi abbiano realizzato questo difficile miracolo nel proprio comparto.

E ci siamo occupati non solo di imprese di produzione, ma anche di aziende agricole e perfino di attività finanziarie, come quella di Laura Panizutti , poiché  anche in questo campo è necessario passare da un’attività di pura ricerca dell’utile ad una che, pur mirando ad un legittimo guadagno, miri ad investimenti socialmente utili.

Speriamo in questo modo di aver dato un esempio di come in tutti i campi sia possibile rispettare gli equilibri sociali e naturali, passando su questa terra in punta di piedi, cercando di non disturbare la nostra amata ma inflessibile Madre Natura”.

                                                            Gianluigi Pagano


mercoledì 8 settembre 2021

Pasticceria Loison: dove l’innovazione incontra la tradizione

   




A Costabissara, in provincia di Vicenza esiste un luogo, o meglio un’azienda, che riesce a conciliare due concetti apparentemente opposti: l’innovazione e la tradizione. Infatti il titolare, sig. Dario Loison ha radici culturali e professionali certamente ben affondate nella tradizione, rappresentando la terza generazione della sua famiglia di vocazione pasticcera; tuttavia il suo carattere estroverso e creativo lo ha portato a ricercare un cambiamento continuo, pur rispettando sempre i canoni fondamentali della tradizione.

Alla sua opera si affianca poi quella della moglie, signora Sonia, che, con quel gusto che solo le donne sanno offrire, si occupa soprattutto del design, come una creatrice d’alta moda che inventa l’abbigliamento adatto per ogni…dolce mannequin!

E’ così che, di anno in anno nascono sempre nuove meraviglie; ad esempio nel 2021 Dario, affiancato dal figlio Edoardo, ha presentato al Cibus "Panettone Pistacchio Matcha", con Pistacchio di Bronte Dop (Presidio Slow Food) e Tè verde Matcha di Uji (Kyoto), assieme ai prodotti già noti come quelli all’Amarena o Agrumato, o il  Panettone NeroSale in cui la pasta, di colore giallo, è arricchita di gocce di cioccolato fondente e crema caramello con burro salato e con Vaniglia Mananara del Madagascar (Presidio Slow Food), presentati negli scorsi anni, per non parlare della linea di Panettoni “frutta e fiori”, in cui la fantasia del pasticcere si è sbizzarrita con ingredienti naturali inaspettati: dal marron glacé, alla camomilla, all’amarena, al fico, alla liquirizia e zafferano… fino alla rosa.

Ma forse la novità più inattesa, presentata al Cibus è stata la Torta Tosa: due versioni della nuova torta al caramello salato, ispirato a Mirandolina, la briosa protagonista de La Locandiera di Carlo Goldoni, realizzata in due versioni che hanno in comune una tradizionale pasta frolla al cacao, completata da un’innovativa crema frangipane al caramello salato, unitain un caso con le nocciole Piemonte Igp, nell’altro con il cioccolato monorigine Venezuela.

Ecco dunque come delle preparazioni sostanzialmente tradizionali possano arricchirsi di gusti e di profumi, grazie ad una fantasia sfrenata, imbrigliata però da una maestria professionale unica.

Del resto, per dimostrare l’attaccamento di Dario alla tradizione, parla eloquentemente lo splendido Loison Museum, il Museo del Gusto dell’arte della panificazione e ella pasticceria artigianale, dove sono conservati e posti in bella mostra sia gli attrezzi propri dell’Arte Bianca e della Pasticceria, sia libri e manifesti storici, ma soprattutto una curiosa serie di monetine forate: i cosiddetti “bread token” i gettoni del pane, risalenti alla Seconda Rivoluzione Industriale (fine XIX sec.) che venivano prodotti per lo più da Enti di assistenza e garantivano ai bisognosi una razione di pane.

Grazie a questo indovinato cocktail di creatività e di rispetto della tradizione e ad un’azzeccata comunicazione, la produzione Loison ha trovato estimatori, non solo in tutta Italia, ma anche in molti Paesi esteri, in cui addirittura sono stati nominati degli Ambasciatori Loison, che hanno il compito di far conoscere in tutto il mondo la squisita arte dolciaria italiana.